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Il caffè di Wagner, dei musicisti e
dei letterati

Il Caffè Lavena vuole rendere omaggio al grande musicista che più di ogni altra ne ha segnato la storia: Richard Wagner

Richard Wagner a Venezia

Durante i suoi soggiorni a Venezia, Wagner non manca mai all’appuntamento quotidiano con Piazza San Marco. Quasi ogni giorno Wagner trascorre mezz’ora al Lavena, sorseggiando un tè o un cognac nella loggia superiore insieme a Carlo Lavena.

Fu colui che diede lustro al Caffè Lavena, frequentandolo fin dalla sua prima visita a Venezia e diventandone cliente abitudinario.

Wagner solitamente sedeva nella loggia superiore del Caffè assieme alla moglie Cosima, alle figlie e al suocero Franz Liszt – il grande pianista e compositore – e prendeva un tè con pasticcini o un bicchiere di cognac. Il tavolino e le sedie originali che occupava sono stati conservati fino ad oggi. Raramente invece si sedeva in Piazza, tra i tavoli all’aperto del Caffè, preferendo rimanere in solitudine per meditare e scrivere pagine di musica memorabile. I biografi assicurano che è tra i tavoli del Caffè Lavena che compose moltissime pagine del Parsifal e il duetto di Tristano e Isotta, come ricorda la lapide di Vincenza Cadorin all’interno del locale.

Wagner inoltre si recava sempre al Caffè Lavena dopo le esecuzioni del suo Lohengrin da parte della banda cittadina, e qui conversava di pentagrammi con il direttore della banda, il violinista Frontali e il maestro Angelo Tessarin.

Come già accennato, assieme a Wagner frequentava il Lavena anche Franz Liszt, suo suocero, che qui seduto si ispirò per le più belle pagine pianistiche su Venezia.

A questo punto è obbligo ricordare che tanti altri musicisti dell’epoca, richiamati dalla fama del maestro tedesco, si incontrarono ai tavolini del locale formando un vero e proprio circolo culturale, tanto che il Lavena si guadagnò la fama di Caffè dei musicisti. Fra gli ospiti del Caffè si sono avvicendati Arthur Rubinstein, Mstislav Rostropovic, Karl Bòhm, Peter Maag, Mario del Monaco, Franco Corelli, Cecilia Gasdia, Raina Kabaiwanska, Uto Ughi, Katia Ricciarelli, nonché i nomi più illustri della musica e del bel canto.

I ricordi della tradizione

Letterati a Venezia

Per molti anni lo frequentò il celebre principe tedesco Federico Hohenlohe Valdenburg, amante del Settecento veneziano e cultore di arte e di lettere, fine scrittore in francese e incallito studioso del dialetto veneziano. Nelle sale del Caffè Lavena fu sempre presente un cenacolo di amanti delle varie discipline culturali e artistiche, quali i goldonisti Cesare Musatti e Edgardo Maddalena, il casanovista Aldo Ravà, ed inoltre Ugo Foscolo, Gabriele D’Annunzio, Arthur Rubinstein, Mstislav Rostropovich e Honoré de Balzac. Fra gli ospiti del Lavena si sono avvicendati negli anni più recenti gli scrittori Guido Piovene, Giorgio Saviane, Alberto Moravia, Goffredo Parise, e i più bei nomi della cultura e dell’arte nazionale e internazionale.

Il filone artistico

Da ricordare che, proprio intorno ai tavolini del Lavena, accadde un evento particolare. Gino Damerini nella sua testimonianza In giro per Venezia, raccolta da Enrico Falqui nella sua opera Caffè Letterari, racconta che “da quel cenacolo di generosi uomini di cultura, veneziani e non, uscì l’idea, poi attuata, di acquistare con i propri quattrini, in occasione del secondo centenario della nascita di Carlo Goldoni, la casa dove questi era nato donandola al Comune, che ne facesse un centro di ricerche dedicato al grande commediografo, in concomitanza con l’edizione comunale delle opere”. La residenza della famiglia Goldoni fu così salvata da un’asta fallimentare e affidata alle cure di Giuseppe Ortolani.